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LA MEDICINA DEL ROTOLAMENTO

Scopri le attività dello Spazio PMR:
la "qualità della vita" attraverso il movimento.

Le premesse

In una seduta di Approccio Trager il corpo è messo in movimento, oltre che con allungamenti e dondolii, anche con dolci compressioni. Queste hanno due obiettivi principali:

  • Mobilizzare le articolazioni secondo direzioni e ritmi atti a sciogliere e decontrarre.

  • Sollecitare con dolcezza ossa e legamenti per stimolare l'attività delle cellule che sono incaricate di rinnovare e irrobustire le ossa e il tessuto connettivo.

Tali aspetti sono particolarmente importanti quando la persona è in età matura e non sollecita adeguatamente la sua struttura fisica nella vita quotidiana.
Questa pratica è altrettanto buona come riscaldamento, prima di dedicarsi a un lavoro fisico intenso, veloce o di agilità (danza, arti marziali eccetera).
L'esercizio del rotolamento, eseguito secondo i Principi Trager, soddisfa in maniera egregia alla necessità di dare sollecitazioni e impulsi intensi - sempre entro i confini della piacevolezza - a tutto il corpo, in special modo alle articolazioni tra vertebra e vertebra, tra vertebre e costole e alla cintura scapolare.
Non secondario è anche l'effetto sprimaccio, che va a mobilizzare quell'85% di liquido di cui è composto il corpo umano.
Il rotolamento, purché eseguito su suolo adeguatamente morbido (erba, battigia di spiaggia, tatami, tappeto persiano, letto matrimoniale...), è proponibile anche a persone anziane sofferenti di osteoporosi, ovviamente raddoppiando la già notevole lentezza del movimento.

L'esercizio

  • Sdraiati a terra, distenditi come preferisci, a pancia in su o a pancia in giù, le braccia alte ai lati della testa.

  • Lascia che la gravità accolga il tuo peso, datti il tempo di essere consapevole di tutte le resistenze nei confronti della gravità e, man mano che le percepisci, arrenditi alla gravità, fino al completo rilassamento.

  • Comincia a pensare di rotolare e poi fallo come se fosse la gravità stessa che ti muove (e, in effetti, è così!), senza forzare, fino alla stasi successiva. È importante non tanto il "fare" movimento quanto il "sentire" che cosa si muove nel tuo corpo e che cosa di te "punta" al suolo. Cedi là dove senti puntare. In sostanza, si tratta di farsi massaggiare dal suolo e dalla gravità.

  • Più il tuo rotolare sarà lento, più volte ti lascerai rotolare (avanti e indietro, senza dimenticare nessun lato), maggiore sarà l'efficacia.

  • Man mano, acquisterai confidenza con il movimento e consapevolezza dei punti ancora rigidi e di come potrebbero essere più morbidi, riuscendo a
    sentire cosa dovreste lasciare andare.

  • L'obiettivo è arrendersi il più possibile alle pressioni ed eseguire il movimento in massima economia: fai il minimo indispensabile e lascia il
    resto alla gravità, considerando il suolo come il miglior esperto massaggiatore, che accoglie nel contatto tutto quello che tu desideri sciogliere della tua struttura.

  • È importante respirare bene, a ritmo con il movimento, come una combinazione di onde interne di inspirazione ed espirazione ed esterne di
    rotolamento.

Se ne hai la possibilità, prova a rotolare con in sottofondo una registrazione di onde del mare: è come "tornare a casa".

Se hai esperienza di Contact Improvisation o di danza contemporanea, avrai notato come quanto sopra descritto sia affine, nella forma, al movimento spontaneo che spesso viene praticato come riscaldamento prima delle performance.

Nota
Suggeriamo di eseguire questo esercizio al termine dei Cinque Tibetani. È per noi un complemento e una conclusione ideale.