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Integrazione Psicofisica Trager

Anello che congiunge
il fisico alla mente


Scopri le attività dello Spazio PMR:
la "qualità della vita" attraverso il movimento.

 

Piermario, Dicembre 2010


Le applicazioni dell'Integrazione Psicofisica Trager

1. Area fisica
Tutti i casi in cui tensioni, pressioni, costrizioni, limitazioni sono all'origine di dolori e di disturbi.
Il rilassamento muscolare profondo porta a:
miglioramento della circolazione sanguigna e minor affaticamento cardiaco;
miglior circolazione linfatica;
minor pressioni e sollecitazioni sui tessuti, specie superfici articolari, tendini e legamenti;
un ritrovato piacere a muoversi, utile in tutti i casi in cui il movimento è coadiuvante nel recupero da traumi sia fisici che neurologici, malattie e senescenza;
sollievo dei disturbi articolari e muscolari (artrosi, artrite, lombalgia, cervicalgia, discopatie, fibromialgia....);
miglioramento della coordinazione motoria sia per atleti e artisti e per chi soffre di morbo di Parkinson;
miglioramento del movimento nella respirazione, in sollievo a chi soffre di asma e di sindrome di fatica cronica e anche di grande efficacia per cantanti.

2. Area psichica
Il piacere che si prova nelle sedute è un messaggio chiaro, diretto e concreto per la psiche:
il corpo è un AMICO, è fonte di PIACERE/PIACEVOLEZZA, BEN-ESSERE;
il corpo può avere tutto lo spazio che vuole, non è un limite;
ogni corpo, quando è fonte di piacere, viene sentito come BELLO.
Tutto questo porta a migliorare la propria autostima, ad accettarsi di più, a sentirsi più sicuri.
Il Trager, in aiuto alle psicoterapie, può essere applicato con sofferenti di anoressia/bulimia, depressione, attacchi di panico.
Inoltre, migliorando la relazione con se stessi e accettandosi per quello che si è, si è facilitati nelle relazioni con il prossimo (se accetto me stesso per quello che sono, posso fare lo stesso anche con gli altri).
Il Trager è anche un formidabile approccio anti-stress.

3. L'anello mancante, ritrovato
Nel casi in cui malattie e disturbi fisici hanno un'origine profonda da disagi psichici, casi in cui la medicina classica non riesce a “toccare” la mente e la terapia psichica non “tocca” il fisico, il Trager è un anello che mette in connessione il disagio fisico alla sua origine psichica ed agisce in contemporanea su ambedue i domini.
Il Trager è molto efficace in quell'area che si potrebbe chiamare la “terra di nessuno” o la “terra di mezzo”.
Tipici campi di intervento: bruxismo, asma, depressione, bulimia, anoressia, fibromialgia, sindrome da fatica cronica...
Nella rieducazione funzionale/motoria l'Approccio Trager, oltre alla mobilizzazione dolce delle parti da rieducare porta ad un rafforzamento della motivazione dell'individuo a ritornare in salute, grazie al piacere provato nell'esperienza stessa.
4. Il Trager come strumento attivo nelle relazioni di aiuto
Il Dottor Milton Trager (1908-1997), creatore dell'Approccio Trager, soleva ripetere: “Il Trager è portare la pace nel mondo una persona alla volta”.
L'Approccio Trager può essere appreso facilmente e utilizzato anche da chi si prende cura di persone disabili, non autonome o in stato terminale per dare un sollievo quotidiano: congiunti, badanti, operatori sanitari...
In particolare, il fatto di dare/ricevere un concreto conforto fisico contribuisce al mantenimento della buona relazione tra ammalato e di chi se ne sta prendendo cura.

 

 

In che cosa consiste

La (ri)scoperta di poter imparare a stare bene
Movimenti e contatto dolci, morbidi, lenti e piacevoli prodotti da un operatore Trager con l'obiettivo di far sentire concretamente “com'è” la parte mossa quando sta bene.
I movimenti, mai dolorosi, sono registrati dal sistema nervoso e dall'inconscio come messaggi di superamento del limite posto dal dolore o dal disturbo.
Con questa esperienza la persona (re)impara a sentire/ascoltarsi e riporta a coscienza il piacere che può essere provato con il proprio corpo, sia nelle sue parti che nell'intero.
Di riflesso, il togliere la “paura di muoversi” fa sì che la persona si permetta di sciogliere le tensioni non (più) necessarie, di imparare ad agire più liberamente (nel corpo e anche nella relazione con se stesso e con il mondo esterno).

I principi
La relazione empatica: l'operatore Trager si pone in una attitudine di ascolto dei bisogni e presta particolare attenzione a ciò che il cliente racconta di sé.
L'adattamento creativo della seduta: il Trager viene personalizzato sulle esigenze della persona
Interattività: l'interazione tra operatore e cliente è continua; il feedback che il cliente dà è importante per orientare la seduta nel suo miglioramento.
Il fattore educativo: il fruitore viene responsabilizzato nella seduta e motivato a continuare ad esplorare l'acquisito miglioramento nei gesti della vita quotidiana mediante suggerimenti concreti.