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logo dello Spazio PMR Lo ZAFU di NONNA ENZA

 

Michael Schumacher sarebbe stato il grande "Schumi" anche senza una Ferrari?
Molto probabilmente sì!

Posso meditare anche se non sto seduto su uno zafu?
Assolutamente sì.
Tuttavia, un buon zafu è ideale per favorire e mantenere una postura ottimale:
bacino libero e colonna vertebrale allineata.

zafu di nonna Enza

Lo zafu confezionato
con amore e passione da nonna Enza:

Ø 28 cm, altezza 18 cm
colori: blu notte o amaranto
tessuto sturdy
imbottitura: kapok fibra fine, prima scelta
doppie cuciture - rinforzi su maniglia e apertura


nonna Enza al lavoro

Nonna Enza ne fa per i soci dello Spazio PMR.
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GLOSSARIO

Zafu
Termine giapponese che sta per "cuscino circolare imbottito".
La confezione con i materiali tradizionali è talmente robusta che gli zafu, nella tradizione orientale, sono usati anche per più generazioni.

Kapok
Fibra vegetale di colore bianco-avorio o giallo pallido, morbida, liscia, ipoallergenica, non igroscopica, antimuffa e inalterabile.
Essa proviene dalla lanugine che circonda i semi di kapok (tipo quelli del pioppo), un maestoso albero (può arrivare a 30 metri di altezza) molto diffuso nelle regioni tropicali.
I filamenti sono cavi all'interno, impermeabili, molto flessibili e leggeri. Per le sue spiccate qualità questo materiale è ampiamente utilizzato anche nelle imbottiture di sedili di aerei e di salvagenti. Non è possibile invece ricavarne un filato, a causa della scarsa lunghezza delle fibre.
Da sempre il kapok è impiegato dagli orientali per imbottire cuscini, stuoie e futon (materassi): ha una cedevolezza elastica che lana e cotone manco si sognano.
Un particolare da non trascurare per chi medita a lungo è che il kapok è un buon conduttore di calore e non assorbe umidità, per cui le natiche non si surriscaldano (avete mai provato a meditare seduti su un cuscino di lana?).

Altri materiali per imbottitura
Cotone: facile a trovarsi ed economico. Per contro, è più pesante, infeltrisce facilmente e assorbe umidità con entusiasmo.
Pula di grano saraceno:
quasi indeformabile e con un fruscìo musicale. Costa poco, ma è di difficile reperimento (in Italia si può trovare nei mulini in Valtellina). A parità di volume, pesa il doppio del kapok. Da sostituire ogni tanto, perché le sollecitazione di pressione e movimento ripetuti nel tempo provocano una progressiva "macinazione" della pula.
Pula di riso:
caratteristiche analoghe alla pula di grano saraceno, ma un po' meno solida. Anch'essa molto economica, è di più facile reperibilità nei negozi di cereali sfusi e sementi. Mal che vada potete farla arrivare da una riseria del Vercellese. Anche questa è da sostituire periodicamente.
Inoltre (per la serie "non ci sono limiti alla fantasia umana"): noccioli di ciliegia, riccioli di legno d'abete, semi di lino, fibra di cocco, semi di miglio, semi d'uva, foglie di pannocchie di granturco...



Tanti insieme!