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logo dello Spazio PMR Lo ZAPPER di HULDA CLARK

 

Esperienza e considerazioni di Piermario Clara

Da dove sono partito

Quando ho sentito parlare dello zapper(*) per la prima volta, nel 1999, non sono rimasto sorpreso. Avevo già visto in passato apparecchiature "terapeutiche" che emettevano onde elettromagnetiche o generavano impulsi elettrici di bassa potenza (una sorta di "omeopatia elettronica") e che davano risultati incoraggianti nel trattamento di vari disturbi, anche molto seri, ma erano di una complessità (e costi!!!) fuori portata per i comuni mortali.  
(*) Il nome deriva dal verbo inglese "to zap", che significa bombardare, distruggere, sbaragliare e, in senso traslato, fulminare.

Ho letto il libro della biologa Hulda Clark ("La cura di tutte le malattie", Macro Edizioni), in cui sono descritti minuziosamente il progetto e le modalità per costruirsi uno zapper e, rispolverando la giovanile esperienza di radioamatore, mi sono messo a fabbricarne qualcuno per me e per gli amici.
Navigando in rete si possono trovare decine di offerte di zapper di produzione industriale, più o meno elaborati ed evoluti, anche in Italia.
Nella costruzione dello zapper io ho voluto rimanere assolutamente fedele al progetto originale reso pubblico dalla Clark, in rispetto al motto di Henry Ford: "Ciò che non c'è non si guasta" ;-)

zapper: circuito stampato
zapper: piastrina
zapper montato e accessori

 

Lo zapper funziona?

"Ai posteri l'ardua sentenza"... E' un po' come chiedersi se funzionano l'omeopatia, i Fiori di Bach, la pranoterapia... Ancora a metà dell'800 la medicina ufficiale criticava ferocemente il dottor Semmelweiss, quando affermava che per scongiurare la piaga della febbre puerperale bastava che i medici si disinfettassero le mani prima di visitare le puerpere.
La storia si ripete!? In questi anni ho avuto modo di ascoltare i resoconti e le esperienze di molti che usano lo zapper, oltre, naturalmente, ad usarlo, all'occorrenza, nella nostra vasta tribù familiare.

I FATTI che posso riportare sono i seguenti:

  • Il segnale elettrico generato che scorre nel corpo è di una intensità letteralmente "omeopatica"
    (dati medi rilevati: 3-4 Volt, 0,3 mA, onda quadra di 33Khz con duty cycle del 50%, offset positivo). Lo zapper funziona con una piletta a 9 Volt, dunque è assolutamente sicuro.
  • Tutte le volte che l'abbiamo usato in famiglia, sempre seguendo le indicazioni della Clark, ne abbiamo avuto benefici apprezzabili. La stessa cosa mi racconta chi altri lo usa.

Lo zapper non sostituisce gli antibiotici, non è la panacea universale o lo snake oil (olio di serpente) del selvaggio West che curava tutto, dalla piorrea alla caduta dei capelli, senza dimenticare coliche, infezioni intestinali e malattie veneree.
Ma vale la pena sperimentare, come hanno fatto Hannemann, Kock, Pasteur, Darwin, Sutherland, Bach (Edward, quello dei Fiori, non Johann Sebastian!), Feldenkrais, Trager e tutti gli altri "pazzi" fuori dagli schemi e mettere a disposizione i risultati per il progresso consapevole dell'umanità (wow!!!).
Sarà effetto placebo? Sarà reale interazione/risonanza elettromagnetica con le membrane cellulari dei "parassiti"?... La psiconeuroimmunologia ci sta abituando ai miracoli.
Anche se lo zapper fosse solo un aiutino in questa direzione, credo che già valga la pena dedicargli attenzione.

Per quanto riguarda uso e applicazione dello zapper, la dottoressa Clark nel suo libro è assolutamente esauriente (556 pagine di estenuante meticolosità, comprese anche le cautele e le controindicazioni relative e assolute) e ad esso io rimando, perché per me andare all'origine delle cose è sempre la cosa migliore.
Lo zapper è stato concepito e va utilizzato a scopo di ricerca: in nessun caso esso va inteso come sostituto di diagnosi e cure mediche.

zapper gioco grafico con il circuito stampato

Come si usa lo zapper
Innestare gli spinotti nelle boccole (i colori sono indifferenti).
Collegare le pinzette a "bocca di coccodrillo" alle rispettive impugnature di rame.
Accendere lo zapper e verificare che ambedue le spie siano accese.

  • 1° ciclo: tenere una impugnatura per mano e mantenere il contatto per 7 minuti.
    Passati i 7 minuti, spegnere lo zapper e attendere da 20 a 30 minuti.
  • 2° ciclo: riaccendere lo zapper, tenere una impugnatura per mano e mantenere il contatto per 7 minuti.
    Passati i 7 minuti, spegnere lo zapper e attendere da 20 a 30 minuti.
  • 3° ciclo: riaccendere lo zapper, tenere una impugnatura per mano e mantenere il contatto per 7 minuti.

Una curiosità
Il circuito disegnato dal figlio della Clark e riprodotto nel libro è in effetti un collaudato e affidabile classico dell'elettronica basato sul notissimo chip temporizzatore 555 ed è pubblicato a scopo didattico in tutti i manuali di applicazione forniti dalle aziende che lo producono.
Esso è stato usato con minime varianti, fino all'avvento delle centraline elettroniche integrate, anche in apparecchiature professionali (automotive) e in elettrodomestici.

zapper: schema elettrico

Generatore onda quadra 30 kHz
50% duty cycle, offset positivo.

R1 1 Kohm
R2 3,9 Kohm
C1 4,7 nf
C2 10 nf

Fonte: Texas Instruments.